lunedì 28 febbraio 2011

BIODIVERSITA'

Biodiversità è la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra, e si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. 
Una varietà incredibile di organismi, esseri piccolissimi, piante, animali ed ecosistemi tutti legati l’uno all’altro, tutti indispensabili. 
Anche noi facciamo parte della biodiversità e sfruttiamo i servizi che offre:  grazie alla biodiversità la Natura è in grado di fornirci cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana.
ECOSISTEMI E BIOSFERA
Un insieme di organismi – piccoli, grandi,microrganismi,animali, piante, che vivono nello stesso ambiente ed hanno intessuto relazioni fra loro, positive o negative che siano- forma un ecosistema.
Gli ecosistemi sono come grandi organismi che ne contengono altri e comunicano fra loro, si scambiano energia e materia attraverso il suolo,l’aria, le acque.
Tutti gli ecosistemi contribuiscono a cambiare il clima, la composizione atmosferica e anche la struttura di tutta quella zona della terra, che è popolata dalla vita.

Questo insieme di viventi si chiama biosfera

DIVERSITA' DINAMICA 
 
La biodiversità è quindi tutto questo, cioè la diversità tra molecole  all’interno di una cellula, tra cellule in un organismo, tra organismi di una popolazione, specie diverse di un ecosistema ed ecosistemi della biosfera.
Tutti i sistemi viventi fanno parte della diversità, che non è statica ma cambia continuamente nel tempo.

Tutti i componenti vivi della biosfera cambiano per adattarsi di momento in momento alle modificazioni del pianeta. Questa capacità di diversità interna permette a tutti di modificarsi in modo da restare vivi, mentre la materia non vivente è “morta” proprio perché non si modifica in modo “attivo” al cambiare del contesto.

SENZA LA BIODIVERSITA’ 
LA VITA SUL PIANETA SCOMPARIREBBE


 IL DNA

Il DNA è una molecola costituita da quattro componenti che vengono detti basi azotate.
Due appartengono ad un gruppo di sostanze dette purine , gli altri alle pirimidine.
Nel DNA le basi formano sempre delle coppie costituite da una purina legata ad una pirimidina. 
Le coppie sono poi unite in verticale, a formare una doppia elica, da altre molecole che le collegano una all’altra, uno zucchero e un radicale fosforico.
Una molecola di DNA può quindi essere considerata come  una serie (stringa) di coppie di basi più o meno lunga, che ha funzioni diverse a seconda di come queste sono disposte.
Se chiamiamo A-T e G-C le coppie, possiamo avere due stringhe ambedue a composizione ATTGGCCCAT, che saranno uguali, ma diventeranno diverse se una di esse è cambiata in ATTGGCACAT.
La diversità tra due stringhe è data dal numero di basi diverse nella serie.

LA DIVERSITA’ GENETICA TRA DUE ORGANISMI
La diversità genetica tra due organismi si calcola quindi sul numero di basi diverse nei loro rispettivi DNA.
Le singole mutazioni possono coinvolgere molto più di una base, soprattutto se si tratta di organismi a molte cellule, come animali e piante.
Può succedere che frammenti  più o meno lunghi di DNA si perdano  o invece si duplichino.
Molte altre sequenze di DNA possono “saltare” da un punto ad un altro del corredo genetico, magari inserendosi in un gene che poi non funzionerà più.

Questi eventi avvengono continuamente, anche all’interno delle cellule del nostro corpo, mentre non cambia invece la quantità totale del DNA per cellula negli animali appartenenti alla stessa specie.
(Può cambiare nelle piante, ma generalmente non nella linea germinale (quella che dà origine agli ovuli e al polline e poi ai semi della generazione successiva.)


GLI ESSERI UMANI
Ogni cellula del nostro corpo contiene la stessa quantità di DNA e anche gli stessi geni tutti presenti in due copie: queste possono essere uguali o diverse nel senso che, ad esempio, io che ho gli occhi neri potrei avere una copia del gene per il pigmento azzurro e uno nero. Il gene per il pigmento ha allora due alleli (nero e azzurro) e che io li posseggo tutti e due anche se solo uno si manifesta (allele dominante). Se vivessi in Italia, dove la maggioranza delle persone ha gli occhi neri, potrei dire che ho nel mio patrimonio ereditario sia l’allele selvatico (nero)sia l’allele mutante(azzurro).
E io andassi a vivere in Svezia, dove la maggioranza delle persone ha gli occhi azzurri, sarei necessariamente un “mutante” mentre in Italia sono un “selvatico”.
Dato che il nostro DNA è moltissimo (quasi tre miliardi di basi), senza dubbio ognuno di noi ha sia alleli sevatici che mutanti, ossia alleli maggioritari e minoritari.

Una certa mentalità, spesso consolidata nella società, ritiene che il mondo sarebbe ottimale se tutti gli esseri umani fossero uguali e appartenenti alla stessa categoria dei “migliori”, ove per migliori  si intendono generalmente quelli più forti o quelli che lo diventerebbero eliminando gli altri.
Oppure ci sono quelli  che ritengono di dover “tollerare” la diversità, dimostrando comunque di considerare “noi” i “normali” e gli altri gli “anormali”.


QUESTE MENTALITA’ NON SONO CERTO AMMISSIBILI NELL’AMBITO DELLE LEGGI BIOLOGICHE, CIOE’ DELLA NATURA DEGLI ESSERI VIVENTI 

Nell’ambito biologico i “diversi” non sono certo soggetti indesiderati, pericolosi e da emarginare, bensì sono risorse fondamentali per tutti gli esseri viventi, nessuno dei quali è il migliore in assoluto mentre ognuno contribuisce in modo diverso alla ricchezza vivente del nostro pianeta