Nelle Scritture la donna è generalmente rappresentata in posizione subordinata, condizionata da un imperante maschilismo. Infatti, la posizione della donna è rigidamente definita in subordine all’uomo.
All’interno delle Scritture troviamo donne regine, profetesse, giudici, e quant’altro, ma nessuna sacerdotessa.
Questa posizione della donna è retaggio dell’interpretazione della antica tradizione ebraica e non subisce sostanziali modifiche anche quando la parola di Cristo ne rivaluta la posizione.
Nel Talmud si legge:
l’uomo è obbligato ad offrire tre benedizioni al giorno:
che Egli mi ha fatto ebreo,
che non mi ha fatto donna,
che non mi ha fatto schiavo
Il Talmud stesso sembra sminuire la dignità della donna
Eppure nell’Antico Testamento esistono chiari riferimenti alla parità della donna:
Dio creò l’uomo a sua immagine:
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò (Genesi 1, 27)
Nel Talmud si legge:
State molto attenti a far piangere una donna
Che poi Dio conta le sue lacrime
La donna è uscita dalla costola dell’uomo
Non dai piedi perché dovesse essere calpestata
Né dalla testa per essere superiore
Ma dal fianco per essere uguale…
Un po’ più in basso per essere protetta
E dal lato del cuore per essere Amata.
Nonostante queste affermazioni chiare, il ruolo della donna nella società ebraica pre-cristiana rimase sempre secondario.
Anche le parole di Gesù, riportate dai Vangeli canonici, sono per la parità delle donne. Chiarissimo il rimprovero di Gesù ai capi della Sinagoga irati per la guarigione della donna inferma compiuta da Gesù di sabato:
Ipocriti, ognuno di voi non scioglie di sabato
il suo bue o l’asino dalla mangiatoia per condurli a bere?
E questa figlia di Abramo, che il demonio
tien legata da diciotto anni, non doveva essere sciolta
da questo legame in giorno di sabato? (Luca 13, 15-16)
“Figlia di Abramo” appunto, non figlia di Eva. L’appellativo “Figlia di Abramo” è una novità assoluta e pone la donna allo stesso piano dell’uomo “Figlio di Abramo”.
Numerose sono le donne che vengono a contatto con Gesù e tutte sono trattate, dal Nazareno, con amore o almeno con pietà.
Come in altri casi, anche per la condizione femminile il pensiero di Gesù non è stato recepito ed attuato.
Gesù infrangendo i tabù connessi all’universo femminile ne aveva cercato il riscatto da tutte quelle condizioni di inferiorità che indubbiamente non condivideva.
Nel momento più tragico e drammatico della vita di Gesù, secondo tutti i Vangeli,intorno alla croce si trovava un gran numero di donne che erano seguaci di Gesù, mentre la gran parte dei discepoli erano fuggiti o nascosti.
A quei tempi essere visti sul luogo delle crocifissioni, specialmente di condannati politici, era estremamente pericoloso. Storici romani ,tra cui Tacito , riferiscono di persone arrestate, ed uccise, solo perché viste mostrare segni di lutto accanto ad una croce. Le donne che attorniavano la croce erano ben consapevoli del rischio che correvano.
La Chiesa delle origini insegnava per il rito battesimale:
Tutti quanti siete stati battezzati in Cristo,
vi siete rivestiti di Cristo.
Non vi è più né Giudeo né Greco,
Non vi è Schiavo né libero,
Non vi è né maschio né femmina
ma tutti voi siete uno solo in Gesù Cristo.
(Lettera ai Galati3,27-28)
Successivamente nei primi secoli dell’era cristiana, le gerarchie ecclesiastiche hanno distorto il pensiero del Maestro, per sete di dominio, e la condizione femminile è stata tra le prime a soffrirne.
La donna è quindi rimasta in subordine nonostante i diversi dettami delle Scritture e gli insegnamenti di Cristo ed è stata condannata alla discriminazione a causa del sesso.
A nulla sono valse le grandi figure di donne proclamate sante o beate, lo spettro del “peccato” ,agitato dai grandi della Chiesa, ha relegato le donne in un piano secondario, assecondando e giustificando l’istinto di prevaricazione e dominio dell’uomo nei confronti della donna.
TALMUD (dall’ebraico,studio,insegnamento) Raccolta conservata in doppia versione, palestinese e babilonese, di trattati giuridici,religiosi e ritualistici del III-V sec d,C. che contengono la dottrina giudaica post biblica in forma di sentenze fondamentali e di interpretazioni e ampliamento di tali sentenze