sabato 22 febbraio 2014

Cosa succede in UCRAINA?


 In fiamme piazza Maidan

Si è riaccesa la protesta in Ucraina e le strade del centro di Kiev si sono ancora macchiate di sangue. Almeno 15 persone sono rimaste uccise nella battaglia tra polizia e manifestanti svoltasi il 18 febbraio nel cuore della capitale

Le violenze sono scoppiate la mattina, quando un cordone di agenti ha impedito a un corteo di migliaia di dimostranti di avvicinarsi al Parlamento, dove si sarebbe dovuta discutere una riforma costituzionale chiesta dall'opposizione per ridurre i poteri del presidente. Non è chiaro chi abbia iniziato gli scontri. Fatto sta che i combattimenti si sono presto propagati in altri punti del centro di Kiev.

http://www.repubblica.it/esteri/2014/02/18/news/ucraina_riforma_costituzionale_scontri_tra_polizia_e_manifestanti-78916090/



19 febbraio 2014
Continuano le proteste dopo il fallimento dei negoziati tra il Presidente e l'opposizione. È salito a 26 il numero dei morti.
La giornata di Kiev è iniziata all'alba con un susseguirsi ininterrotto di esplosioni e lacrimogeni, quando le truppe antisommossa sono entrate a Piazza Maidan lanciando granate e smantellando le barricate dei manifestanti. 

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si dice "scioccato" per l'escalation di violenza a Kiev, in Ucraina. In una nota, definisce l'uso della violenza da entrambe le parti "inaccettabile". "Prevenire ulteriori spargimenti di sangue è una priorità fondamentale - aggiunge - e tutte le parti devono impegnarsi affinché venga ristabilita la democrazia il più rapidamente possibile". Mentre l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani chiede un'indagine urgente e indipendente. Prende posizione anche la Casa Bianca che definisce le violenze "totalmente scandalose". 


Sono tre mesi che l'Ucraina vede infiammare nelle piazze una battaglia tutta geopolitica tra la Russia e l'Occidente, dopo il mancato accordo con l'Unione Europea .

qui i motivi della rivolta:
http://video.repubblica.it/dossier/rivolta-ucraina-2013/ucraina-i-motivi-della-protesta-contro-putin-e-yanukovich/147830/146345


qui la storia dell'Ucraina:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ucraina

la cattedrale di Santa Sofia




Kiev. Piazza Maidan



http://notizie.tiscali.it/feeds/14/02/19/t_42_20140219_EST_LG01_0100.html?ultimora


Ucraina, 3 mesi di proteste: dal no all'accordo Ue ai 25 morti di ieri

Kiev (Ucraina), 19 feb. (LaPresse/AP) - Pesante bilancio di vittime negli scontri a Kiev, in Ucraina, dove tre mesi fa sono iniziate proteste contro il presidente Viktor Yanukovych. Iniziate pacificamente, le manifestazioni sono scaturite in gravi violenze e nella sola giornata di ieri sono stati contati 25 morti e centinaia di feriti. Segue una cronologia dei fatti principali.
21 novembre 2013: il governo del presidente Yanukovych annuncia che rinuncia a un accordo per rafforzare i legami con l'Unione europea, a favore di uno con la Russia. I dimostranti scendono in strada.
30 novembre: la polizia attacca brutalmente un gruppo di manifestanti, arrestandone 35. Le immagini delle persone coperte di sangue dopo i colpi dei manganelli si diffondono e galvanizzano il sostegno pubblico ai dimostranti.
1 dicembre: una manifestazione richiama 300mila persone a Kiev, la più grande nel Paese dalla Rivoluzione arancione del 2004. Gli attivisti prendono il controllo del municipio.
17 dicembre: il presidente russo Vladimir Putin annuncia che Mosca comprerà bond del governo ucraino per un valore di 15 miliardi di dollari e taglierà il costo del gas naturale comprato da Kiev. Putin e Yanukovych affermano che non ci siano condizioni correlate.
22 gennaio 2014: due dimostranti muoiono sotto i colpi di munizioni vere, un terzo perde la vita cadendo dall'alto durante un confronto tra dimostranti e polizia. Sono le prime vittime delle proteste.
28 gennaio: Il premier Mykola Azarov si dimette e il Parlamento respinge le leggi anti-proteste che una settimana prima hanno scatenato violenze. Entrambe sono concessioni all'opposizione, destinate a disinnescare la tensione.
31 gennaio: l'attivista di opposizione Dmytro Bulatov, scomparso il 22 gennaio, viene ritrovato ferito e con parte di un orecchio asportata. Accusa un gruppo filo-russo di essere responsabile di rapimento e tortura, facendo crescere il timore nell'opposizione che unità non ufficiali siano state incaricate di intimidire i manifestanti.
16 febbraio: gli attivisti mettono fine all'occupazione del municipio, in cambio del rilascio di tutti i 234 dimostranti detenuti. Lo scambio è visto come un segno di progresso verso una soluzione pacifica della crisi.
18 febbraio: nuovi violenti scontri nelle strade di Kiev portano alla morte di 25 persone e al ferimento di centinaia ai altre. La violenza inizia quando i manifestanti attaccano la polizia e appiccano incendi fuori dal Parlamento, mentre questo è in stallo sulla riforma costituzionale per limitare i poteri del presidente. Il giorno prima la Russia aveva offerto di riprendere i pagamenti secondo l'accordo di prestiti, quindi l'opposizione sospetta che Yanukovych si sia accordato con Mosca sul mantenere il pugno duro nei confronti delle proteste. La polizia antisommossa reagisce alle violenze tentando di spingere i dimostranti fuori da piazza Indipendenza.
19 febbraio 2014



http://notizie.tiscali.it/feeds/14/02/19/t_42_20140219_EST_LG01_0100.html?ultimora


22 febbraio

Ucraina, il parlamento rimuove Yanukovich. Il presidente: "E' un colpo di Stato". Timoshenko: "Dittatura è caduta"


http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/14/02/22/parlamento-ucraina-indice-elezioni.html

21 febbraio, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE



Parlare a qualcuno in una lingua che comprende consente di raggiungere il suo cervello. Parlargli nella sua lingua madre significa raggiungere il suo cuore” 
Nelson Mandela





Quasi la metà delle oltre 6.000 lingue parlate nel mondo, potrebbe morire entro la fine del secolo”. Nel dettaglio: più del 50% delle 6.000 lingue mondiali è in pericolo; il 96% delle 6.000 lingue mondiali è parlato solo dal 4% della popolazione mondiale; il 90% delle lingue mondiali non è rappresentato su Internet; i contenuti presenti sulla rete Internet sono per il 68 % in inglese, seguito dal giapponese (6 %), dal tedesco (6%) e dal cinese (4%); una lingua scompare mediamente ogni 2 settimane; l’80% delle lingue africane non ha l’ortografia.
Ecco perché è auspicabile la costruzione di una politica linguistica mondiale basata sul multilinguismo per tutti e l’Unesco propone di celebrare ogni anno la lingua come strumento di conservazione del patrimonio culturale di ogni popolo.
La diversità linguistica è il nostro patrimonio comune, la scomparsa di una lingua  costituisce un impoverimento per l’intera umanità, un passo indietro nella difesa del diritto di ciascuno ad essere ascoltato, ad apprendere e a comunicare