mercoledì 19 marzo 2014

21 marzo

COS'È IL 21 MARZO

Dal 1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace.

lunedì 17 marzo 2014

Amnesty e la Siria

Da tre anni una gravissima crisi dei diritti umani devasta la Siria: 2.500.000 rifugiati, 9.300.000 persone che hanno bisogno di assistenza, più di 6.500.000 profughi interni e oltre 100.000 persone uccise. 

Circa 250.000 persone vivono sotto assedio: la maggior parte è confinata in aree sotto controllo delle forze governative siriane che, regolarmente, le bombardano. In altre zone, l'opposizione armata assedia i civili e blocca la consegna delle forniture dei beni di prima necessità. 

Con la risoluzione 2139, adottata il 22 febbraio 2014, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto la fine degli "assedi dei centri abitati" e delle violazioni dei diritti umani. Ma, finora,le parti in conflitto non hanno fatto abbastanza per porre fine alle sofferenze dei civili

Chiedi agli stati del Consiglio di Sicurezza dell'Onu di far rispettare la risoluzione!

http://news.amnesty.it/f/rnl.aspx/?lli=qzytsv4c0jm=tydl-=o_vvy&f70c=9ql&g71-ble&ig0e9&x=pp&wxkbj47e.1.mNCLM

sabato 15 marzo 2014

TRE ANNI DI GUERRA IN SIRIA



II terzo anniversario del conflitto in Siria viene commemorato in tutto il mondo. 
In tre anni ci sono stati oltre 140.000 morti e circa nove milioni di persone costrette ad allontanarsi dalle proprie case – secondo cifre Onu – creando la peggiore crisi umanitaria dal genocidio in Ruanda del 1994.
Intanto, le due tornate di negoziati a Ginevra non hanno fermato il conflitto.


In Siria ci sono oltre 4,3 milioni di bambini sfollati, intrappolati nel conflitto, che subiscono tutti i giorni le gravi conseguenze di un sistema sanitario al collasso e hanno disperato bisogno di cibo, medicine, supporto psicologico e un riparo sicuro. Due ospedali su tre sono distrutti o inservibili, come il 38% delle strutture mediche di base, e quasi tutte le ambulanze. La metà dei medici ha abbandonato il paese, altri sono stati uccisi o imprigionati, e tra il personale sanitario rimasto, in media, solo 1 su 300 è un medico in grado di affrontare le emergenze. 

Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/ffnbj