sabato 24 marzo 2012

24 - 25 MARZO - GIORNATA FAI DI PRIMAVERA





Giornata Fai Primavera 2012: Tuvixeddu a Cagliari l'area più visitata di tutta Italia



Record nazionale di visitatori ieri per l'area archeologica di Tuvixeddu. 10 mila cagliaritani hanno affollato l'area, lunghe file per godere finalmente di un pezzo di storia della città che si appresta a diventare Parco. Si tratta infatti della necropoli fenicio punica più grande del Mediterraneo e quindi del Mondo, che, utilizzata in epoca successiva anche dai romani, conta almeno 2000 tombe censite , alcune scavate nella roccia, altre nel terreno, alcune decorate, altre purtroppo violate. Il percorso obbligato di ieri ha permesso almeno di farsi un'idea delle potenzialità della zona archeologica, dove ancora continuano i lavori per ripristinare i servizi (e quindi permetterne l'apertura definitiva al pubblico).


1993-2012: sabato 24 e domenica 25 marzo 2012 -  ventesima edizione della Giornata FAI di Primavera, una grande festa popolare che dalla sua prima edizione a oggi ha coinvolto oltre 6.500.000 di italiani.
Un grande spettacolo di arte e bellezza dedicato a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio artistico e naturalistico italiano. 
Ambientato in centinaia di siti particolarispesso inaccessibili ed eccezionalmente aperto al pubblico: per festeggiare il ventennale della Giornata FAI vengono aperti 670 beni  in tutte le Regioni italiane e tra questi alcuni dei luoghi più visitati e apprezzati dagli italiani nelle precedenti edizioni.

Tra le aperture di questa ventesima Giornata FAI:
- a Roma l’apertura del Complesso Borromiano dell’Oratorio dei Filippini, il grande complesso costruito nel Seicento su progetto di Francesco Borromini, dove si possono visitare anche spazi mai aperti al pubblico e un tratto degli Acquedotti Claudio e Felice dove si incrociano lungo via Tuscolana;
- a Milano  il monumentale Palazzo della Banca d’Italia, aperto al pubblico per la prima volta nella sua storia, nel quale sono presenti opere d’arte di proprietà della Banca: oltre agli arredi originali d’epoca, si possono infatti contemplare i dioscuri di Giò Pomodoro e alcuni capolavori di Balla, Guttuso e Hayez. E ancora gli straordinari Laboratori Ansaldo, l’imponente struttura dove nascono gli spettacoli che andranno in scena sul palco del Teatro alla Scala (costumi, scenografie…) già aperti con grandissimo successo in Giornata FAI del 2006;
- a Napoli  la Pontificia Reale Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, che si trova all’interno di Palazzo S. Giacomo, sede del Municipio, che conserva il sepolcro di Don Pedro di Toledo, vicerè spagnolo a cui si deve la costruzione della Chiesa nel 1504 e a Venezia la Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti che conserva opere di Veronese e Tintoretto
- i mosaici della Villa Romana del Naniglio, Gioiosa Jonica, (RC), bene aperto con grande successo nel 2007 e che quest’anno presenta nuovi mosaici rinvenuti durante gli ultimi scavi archeologici

Inoltre, visto il successo delle visite guidate per cittadini stranieri sperimentate dal 2008 quest’anno il progetto “Arte. Un ponte tra culture” coinvolge  30 città, diversificando le lingue utilizzate nella guida in base alle diverse cittadinanze di stranieri presenti.
Anche quest’anno il FAI propone in tutta Italia curiosità e itinerari culturali: aree archeologiche, percorsi naturalistici, borghi, giardini, chiese, musei, che per due giorni sono a disposizione di tutti i cittadini che desiderino visitarli, oltre a escursioni e biciclettate. Circa il 40% dei beni aperti sono fruibili da persone con disabilità fisica.
I visitatori infine possono avvalersi anche quest’anno di guide d’eccezione: sono, infatti, oltre 15.000 gli Apprendisti Ciceroni®, giovani studenti che hanno il compito di illustrare aspetti storico-artistici dei monumenti.
http://www.giornatafai.it/edizione-2012.htm

mercoledì 21 marzo 2012

21 marzo GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA



Commiato

Gentile Ettore Serra

Poesia
è il mondo l’umanità
la propria vita  fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento
Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso
Giuseppe Ungaretti


Il primo giorno di primavera è anche, significativamente, la Giornata mondiale della poesia dell’Unesco, un’occasione che oggi si festeggia in tutto il mondo con una fioritura di reading e celebrazioni, anche on line. Ad esempio, il quotidiano inglese «Guardian» mette a disposizione sul suo sito, nelle pagine di «education», link e pagine didattiche dedicate alla poesia. Anche in Italia, dove tra l’altro il volume delle opere complete di Wislawa Szymborska edito da Adelphi ha scalato le classifiche dopo la morte dell’autrice e l’omaggio televisivo di Roberto Saviano, si moltiplicano gli eventi. Il «Corriere della Sera» è impegnato nell’iniziativa «Un secolo di poesia», la collana dedicata ai poeti del Novecento (in tutto 30 autori), con nuove antologizzazioni e traduzioni, oltre che con introduzioni inedite di critici e studiosi: da ieri è in edicola uno dei capisaldi della poesia americana, la celebreAntologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, con testo a fronte, nell’edizione curata da Angela Urbano e con un’inedita introduzione di Antonio Debenedetti (a 7,90 euro più il prezzo del quotidiano). Mentre un reading d’eccezione è quello in corso oggi su Radio3 Rai: dalle ore 6 di stamattina fino a notte, infatti, in ogni trasmissione della rete, intellettuali e scrittori stranieri leggeranno poesie in lingua originale di noti autori da ogni parte del mondo. Per citare solo alcuni nomi, nella trasmissione «Prima Pagina» delle ore 7.15 si potrà ascoltare il Pulitzer Jennifer Egan leggere Emily Dickinson, durante «La barcaccia» delle ore 13 il sovrintendente del Teatro alla Scala Stéphane Lissner leggerà René Char, alle 20 i francesi Eric Emmanuel Schmitt e Marc Fumaroli leggeranno Baudelaire e così via, per chiudere alle 21, in diretta dall’Auditorium Parco della Musica di Roma, con concerto e reading dell’Orchestra di Piazza Vittorio, e alle 22.50 con due dei Quartetti di T. S. Eliot letti da Paolo Bessegato. Sempre su Radio3, la trasmissione «Fahrenheit» propone alle 15 un dibattito su Giovanni Pascoli e alle 16 una discussione sulla poesia italiana degli ultimi anni.
Da Il corriere della sera del 21/03/2012.




“Ma cos’è mai la poesia?

Più di una risposta incerta

è stata data in proposito.

Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo

come alla salvezza di un corrimano. “


Wislawa Szymbowska







Amai

Amai trite parole che non uno 

osava. M’incantò la rima fiore

amore,
la più antica difficile del mondo .



Amai la verità che giace al fondo ,

quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.



Amo te che mi ascolti e la mia buona

carta lasciata al fine del mio gioco.

Umberto Saba




Unesco: l’Aquila sede della Giornata Mondiale della Poesia 2012


Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’UNESCO riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace. Quest’anno, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha scelto di celebrare la Giornata a l’Aquila, eleggendola quale “sede” della Giornata Mondiale della Poesia per dare speranza a questa città distrutta, provata ed abbandonata che, con il terremoto del 6 aprile del 2009, ha visto andare in frantumi le splendide architetture ed il ricco patrimonio culturale. Grazie al lavoro dell”Associazione “Itinerari Armonici”, patrocinata dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, che ha ideato ed organizzato “La Poesia Manifesta”, L’Aquila diverrà per un giorno il luogo della poesia ed il crocevia della cultura espressa sotto forma di esperienze diverse ma comunque affini e sorelle. 


A Radio3 un Giorno diVerso
Mercoledì 21 marzo, Radio3 accoglierà in tutte le sue trasmissioni  voci di poeti.


Rai Edu Letteratura
dedica lo speciale della settimana a una panoramica di alcune fra le voci più significative e originali della poesia italiana contemporanea.
Lo Speciale di Rai.tv Cultura Grazie ai preziosi documenti audiovisivi tratti dall’archivio delle Teche Rai, Rai.tv Cultura propone un percorso di letture e interviste attraverso la grande poesia italiana da Dante ai contemporanei, passando per la grande stagione del Novecento.
Il giorno in cui comincia Primavera è quello che l’Unesco ha dedicato all’arte di suonar con le parole.
Per celebrare al meglio la poesia abbiamo attinto al pozzo di Rai Teche:letture, incontri, grandi personaggi.
Per questo lieto evento proponiamo un florido bouquet multimediale, uno speciale ricco di sorprese.
Per ascoltare voci di poeti, Montale, Luzi, Gatto, Pasolini Zanzotto, Bertolucci, Sanguineti, è sufficiente andare con il mouse sul verso che conclude questa strofa: non resta che cliccare per godere>>.


venerdì 9 marzo 2012

FILOSOFIA DELLA PACE E DELLA NON VIOLENZA


DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


Articolo 1
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza."

Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e vide che non c'era nessuno.
(Martin Luther King)


"Dapprima ti ignorano, poi ti ridono dietro. Poi cominciano a combatterti. Poi tu vinci".
(Mahatma Gandhi)

Detto tibetano: 
" prova a fare il gesto di puntare il dito contro qualcuno. Un dito punta verso di lui, le altre dita verso di te!”

"Lasciare la vita scorrere liberamentesarà il primo passo verso la libertàe verso la pace sulla terra. "
Wilhelm Reich

E Dio disse:
"Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la Terra, e ogni albero fruttifero che fa seme.Questo vi servirà di nutrimento."
Genesi 1,29

“Sia il riso che il pianto sono reazioni alla frustrazione e alla stanchezza. Io personalmente, preferisco ridere. C'è meno da risistemare dopo” (Kurt Vonnegut)


http://eliotroporosa.blogspot.com/

giovedì 8 marzo 2012

PER LE DONNE 8 MARZO




A noi fervide sorelle di Marina Cvetaeva

A noi, fervide sorelle,
Toccherà andare all’inferno,
Bere l’infernale pece,
Noi, che in ogni nostra vena
Al Signore lodi alzammo!
Noi su culla e filatoio
Mai ricurve nella notte,
Noi condotte sulla barca
Con indosso l’ampio burka.
Noi, fasciate in fini sete
Della Cina fin dall’alba,
Che cantammo inni celesti
Presso il rogo dei briganti.
Casalinghe neghittose      
«Cuci e scuci, e tutto a sfascio!»
Danzatrici e flautiste,
Tutto il mondo ─ ai nostri piedi!
Ora in dosso pochi stracci,
Ora appese fra le stelle.
Per fortezze e per taverne
Marinando i sette cieli.
A passeggio nelle notti
Nel giardino che fu d’Eva...
- A noi, tenere ragazze,
Sorelline mie cortesi,
Toccherà andare all’inferno!
Novembre 1915


domenica 4 marzo 2012

MICHELA MARZANO - VOLEVO ESSERE UNA FARFALLA


Se non avessi attraversato le tenebre, forse non sarei diventata la persona che sono oggi. Forse non avrei capito che la filosofia è soprattutto un modo per raccontare la finitezza e la gioia


Michela Marzano

Volevo essere una farfalla

Mondadori 2011


Volevo essere una farfalla

Così ho combattuto con la mia anoressia
di Michela Marzano – da La Repubblica del 26 agosto 2011 – pagina 1 -47
PENSAVO che non ne avrei mai parlato. Che sarebbe rimasto per sempre il mio segreto. Che non avrei permesso a nessuno di sfiorare le mie fratture e le mie debolezze. Poi, pian piano, raccontare la mia storia è diventata una necessità. Perché l’ anoressia non è una cosa di cui ci si deve vergognare. L’ anoressia non è né una scelta, né un’ infamia. L’ anoressia è un sintomo. Che porta allo scoperto quello che fa veramente male dentro. La paura, il vuoto, l’ abbandono, la violenza, la collera. È un modo per proteggersi da tutto ciò che sfugge al controllo. Anche se a forza di proteggersi si rischia di morire. E per imparare a vivere si deve avere il coraggio di dare un senso a tutta questa sofferenza. Certo, per uscirne non esistono formule magiche. Come pretendono alcuni. Come forse sarebbe bello che fosse. Ma esiste qualcosa che è più forte delle semplici formule: la forza delle parole. Quelle che permettono di ripercorrere millee mille volte sempre le stesse cose. Gli stessi attimi. Le stesse incertezze. Gli stessi rimpianti. E poi, come per magia, il pensiero riappare. E ci aiuta a ritrovare il bandolo della matassa. Quell’ istante preciso in cui qualcosa si è interrotto. E che prima ci si illudeva di poter dimenticare per fare “come se” nulla fosse mai accaduto. Barricandosi dietro ad un pensiero razionale capace, certo, di spiegare tutto, ma in realtà incapace di aprire la porta ai perché della vita. E allora ho capito come mai avessi deciso di diventare una filosofa. Perché se c’ è una disciplina che fa dei “perché” il punto di partenza e di arrivo è proprio la filosofia. Non quella astratta né quella perentoria. Ma quella incarnata che si costruisce intorno all’ evento, come direbbe Hannah Arendt. Quell’ evento che appare nel mondo e lo trasforma. E che obbliga, nonostante tutto, a trovare alcune risposte. Io queste risposte le ho trovate. Ed è anche attraverso la mia anoressia che ho imparato a vivere. Senza quella sofferenza, forse, non sarei diventata la persona che sono. Probabilmente non avrei capito che la filosofia è un modo per raccontare la finitezza e la gioia. Gli ossimori e le contraddizioni. Il coraggio immenso che ci vuole per smetterla di soffrire e la fragilità dell’ amore che dà senso alla vita. È questo che ho voluto raccontare nel mio libro. Per condividerlo con gli altri. Per mostrare che c’ è un modo per uscirne. Una filosofia della resistenza e della speranza.

qui un video di michela :   http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=vOCqJiih4tI



 Il 30 agosto 2011 è stato pubblicato l’ultimo libro della Marzano, affermata filosofa italiana che vive in Francia ormai da anni, edito dalla casa editrice Mondadori:Volevo essere una farfalla”.
Volevo essere una farfalla” non è un libro sull’anoressia com’è stato da taluni definito forse troppo frettolosamente, ma piuttosto un racconto sul come l’anoressia l’abbia accompagnata per anni, costringendola quasi a sopravvivere più che a vivere, a rimettersi quotidianamente in gioco e in questione a prezzo di dure lotte con se stessa, a voler infine riprendere a vivere a tutti i costi.
L’autrice ci fa dono di un libro autobiografico il cui tema centrale verte sul modo in cui l’anoressia le abbia insegnato a vivere, ad accettare i difetti, l’imperfezione, il non poter tenere tutto sotto controllo. L’ordine, la ragione, la perfezione, il controllo del cibo: undiktat della mente sul proprio corpo che per anno l’ha ossessionata e quasi annientata.
Quello che emerge dalla lettura del libro è un grido di sofferenza, pagina dopo pagina, rigo dopo rigo, l’urlo di un corpo spezzato [brisé] e lacerato che vorrebbe tornare ad essere leggero, leggero come una farfalla come recita il titolo, libero dal peso, dalle oppressioni, dalle incombenze e dalla gravità del vivere quotidiano. Chi tenta il suicidio è di norma una persona che desidera la vita con tutte le proprie forze, proprio come la Marzano che, con il cibo, instaura un rapporto ambivalente e patologico fin da adolescente e che la porterà al confine tra la vita e la morte, relegandola a vivere in bilico sul filo sottile che le separa. Ma Michela non vuole rifiutare la vita, non disdegna il cibo: lei ha fame, fame insaziabile di vita, di affetto, di cibo, di conoscenza, di tutto: per la prima volta racconta di essere sempre stata eccessiva, di innamorarsi troppo, di pretendere troppo da se stessa e dagli altri, di impegnarsi troppo.
 Quali sono i meccanismi che si insinuano poi in una bambina ancora piccola, che si sente abbandonata dalla madre ricoverata in ospedale per due settimane, e che esperisce giorno dopo giorno un complesso rapporto con un padre autoritario il quale esige da lei sempre e soltanto la perfezione assoluta? Ecco insinuarsi la dicotomia tra l’essere e il dover-essere, tra ciò che si è veramente, che si desidera –  un’adolescente con tutti i sogni, desideri e aspirazioni – e il tu devi kantiano, la necessità di dover essere sempre la più brava della classe, la più preparata (lei stessa lo ammetterà: “Non è da tutti vincere il dottorato alla Normale”), anche se poi si laurea con i suoi 35 chili e i capelli che le cadono perché doveva essere la migliore, a dimostrazione del fatto che lei è speciale, che ce la può fare, nell’erronea convinzione che suo padre non la amerebbe se non fosse così. Emergono così paure, violenze, ricordi del passato, che è sempre lì, dietro la porta, pronto ad assalirci se i nostri meccanismi di difesa non vigilassero costantemente.  Quanta difficoltà e fatica nel liberarsi da quei retaggi ancestrali e dalle norme che ci vengono inculcate sin da bambini, e che ci portiamo dietro, dovunque andiamo. Non basta allora scappare, non è sufficiente dimenticare, è necessario soffermarsi attraverso un incessante esame di se stessi, parlare e affrontare definitivamente tutte le paure.




È sempre una questione di amore. L’amore della vita. L’amore per se stessi. L’amore per gli altri. Anche se per amare bisognerebbe potersi abbandonare. Talvolta anche a chi, forse, quest’abbandono non lo vuole. Perché ha paura. Perché a sua volta cerca di proteggersi… Ma almeno ci si muove. E non si resta bloccati lì, sempre in quello stesso angolo buio…
È sempre una questione di amore. Anche se tante persone non lo sanno, o fanno finta di nulla, o se lo sono dimenticato. E allora smettono di sognare e si spengono. Morti viventi di una vita che non gli appartiene più…
È sempre una questione di amore. Anche quando per “colpa” o per “destino” lui se va via. E ci si chiude in casa e si scrive. E scrivendo, come canta Guccini, ci si consola…
          http://marzanomichela.wordpress.com/2012/02/05/e-sempre-lamore/


Non mi piacciono gli eccessi. Anche se nella mia vita sono stata spesso eccessiva. E ancora oggi, “troppo spesso”, è il “troppo” che trionfa. Chi mi conosce lo sa. Questa tendenza a prendere “tutto” troppo sul serio… che poi è un modo di esagerare… e quando si esagera non si è più capaci di cogliere le sfumature dell’esistenza…  Certo, che senso avrebbe vivere se non ci si appassionasse “troppo” in alcuni momenti, se non si decidesse di battersi per quello in cui si crede, anche a costo della propria vita? Forse di senso ce ne sarebbe poco… Ma se c’è una cosa che ho imparato a mie spese, è che,  al di là degli ideali, anche la vita conta. Anche perché talvolta è proprio quando si “lascia perdere”, che le cose accadono… Fermarsi un attimo per aspettare che qualcosa arrivi, senza averlo “strappato”…
Tutti noi siamo impastati di affetto e di emozione. Quando li si soffocano, prima o poi prendono il sopravvento. Oppure scompaiono… è allora è la fine… morti viventi di una vita che non ci appartiene più… Allora perché criticare gli eccessi? Forse perché anche nell’eccesso scompare qualcosa di noi: ci attacchiamo disperatamente a qualcosa, lottiamo contro tutto e contro tutti, e dopo un po’ siamo incapaci di rimetterci in discussione, convinti che siamo noi ad avere ragione e che sono gli altri che si sbagliano…
Tutti sbagliamo. Non sono sempre e solo gli altri ad aver torto. E poi quando si impara ad ascoltare e a cambiare idea, ci si rende conto che la vita non è sempre e solo una battaglia quotidiana. Talvolta è anche complicità. Talvolta è anche colorata… come le ali di una farfalla…



In fondo, si vive sempre e solo quello che si vuole vivere. È da qui che si deve ripartire ogni giorno. Per desiderare quello che si ha già. Senza perdere tempo. Senza sprecarlo a sperare che un giorno, forse, tutto sarà diverso. Perché tutto è già diverso a partire dal momento in cui si fa la pace con i propri ricordi. Quelli che smetteranno di perseguitarci solo quando ritroveremo quei profumi e quei rumori. La fine della fatica. L’inizio della gioia. Solo allora saremo capaci di tradire quello che non ci è stato trasmesso con amore, ma ordinato. Con la minaccia implicita di essere un giorno diseredati…
        http://marzanomichela.wordpress.com/2012/01/20/linizio-della-gioia/