Colle: «Onorare il 2 giugno. L'Emilia ce la farà»
Napolitano:"E' per gli italiani che hanno sacrificato la loro vita"
© Ansa)
Nonostante le ripetute richieste, partite da politici e cittadini, di annullare le celebrazioni della festa della Repubblica e destinare i soldi delle parate militari ai terremotati emiliani, Giorgio Napolitano ha continuato a sostenere strenuamente l'importanza di questo evento anche al ricevimento del primo giugno.
Il Colle, infatti, in un videomessaggio si è smarcato dalle polemiche sorte sui costi dei festeggiamenti del 2 giugno e ha ribadito l'importanza di questa giornata per l'Italia.
«Giusto onorare gli italiani che in tante missioni militari hanno sacrificato la vita o riportato gravi ferite», ha detto il capo dello Stato.
«Giusto onorare gli italiani che in tante missioni militari hanno sacrificato la vita o riportato gravi ferite», ha detto il capo dello Stato.
«HANNO CONTRIBUITO ALLA NOSTRA SICUREZZA». E poi ha aggiunto: «Anche dai militari viene dato un contributo alla nostra sicurezza e, in ogni emergenza, al soccorso civile».
Per Napolitano sono «tempi difficili e dolorosi», ma c'è modo per l'Italia di uscire dalla crisi, ovvero ritrovando «coesione e unità nazionale».
Così come la gente dell'Emilia «ce la farà» a rialzarsi dopo la devastazione provocata dalle tante scosse di terremoto.
Il presidente ha cercato di infondere fiducia agli italiani e speranza agli emiliani senza rinunciare a mettere in chiaro i difetti della politica e le troppe iniquità della nostra società.
«SENTIAMO IL DOLORE DELLA POPOLAZIONE». «L'impegno dello Stato e la solidarietà nazionale non mancheranno per assistere le popolazioni che soffrono e per far partire la ricostruzione. Ce la faremo, e lo dico con fiducia innanzitutto a voi, gente emiliana conoscendo la vostra tempra».
Napolitano ha dedicato gran parte delle sue parole agli emiliani: «Sì, sentiamo profondamente il dolore di chi nel terremoto dei giorni scorsi, in Emilia e altrove, ha perduto i propri cari, di chi ha perduto la propria casa, sentiamo l'angoscia» ha spiegato «di chi ha visto travolte vite operaie e certezze di lavoro nel crollo dei capannoni».
Ma proprio perché i tempi sono così difficili e dolorosi, ha concluso, gli italiani e la politica devono cogliere il vero spirito del 2 giugno, cioé «lo spirito di solidarietà e unità nazionale».
Venerdì, 01 Giugno 2012