sabato 7 gennaio 2012

PRIMO LEVI


Primo Levi nasce a Torino nel 1919 da una ricca famiglia ebrea di tradizioni intellettuali. 
Nel 1941 si laurea in chimica nonostante l'ostacolo delle leggi razziali, grazie all'aiuto di un docente. 
Dopo l'8 settembre, la disfatta dell'esercito italiano e l'occupazione nazista dell'Italia, Levi aderisce a una formazione partigiana di "Giustizia e Libertà", ma viene arrestato dalla milizia fascista.
Consegnato ai tedeschi, viene deportato ad Auschwitz nel febbraio del 1944. Fortunosamente sopravvissuto al Lager, viene liberato nel gennaio del 1945 dall'Armata Rossa e, per quasi un anno, è al seguito delle truppe sovietiche. Soltanto nell'ottobre del 1945 riesce a tornare a casa.
Nel 1947 pubblica "Se questo è un uomo", che non ottiene grande successo: l'Italia sembra non essere ancora sensibile alla tragedia dell'Olocausto.
"La tregua" esce nel 1963.
Il terzo libro esplicitamente dedicato alla questione ebraica è "Se non ora, quando?", edito nel 1982, che ripercorre la storia di un gruppo di ebrei combattenti, da partigiani, al fianco dei sovietici.
Scrive anche una serie di racconti.
Nel 1986 il saggio "I sommersi e i salvati" riprende nel titolo un capitolo centrale di "Se questo è un uomo" ed è un’analisi del fenomeno del Lager.  
Muore suicida nel 1987.