mercoledì 4 settembre 2013

4 settembre 1904 Buggerru




Nel 1904 primo sciopero lotte operaie Buggerru ricorda le vittime







Il primo sciopero delle lotte operaie risale al 4 settembre 1904, la data storica è stata ricordata a Buggerru, piccolo centro minerario sulle costa sud-occidentale della Sardegna, dove vennero uccisi quattro lavoratori dai soldati italiani mandati a reprimere una manifestazione di protesta per le dure condizioni di lavoro imposte dalla società mineraria che gestiva il sito. Oggi alla manifestazione, che ha visto la deposizione di una corona di alloro sulla lapide che ricorda il fatto, erano presenti oltre al sindaco ed agli amministratori locali, anche i rappresentanti dei sindacati. Sono stati ricordati i tragici fatti che hanno segnato la storia del paese e del movimento sindacale italiano, in un momento in cui la Sardegna e l'intera Italia vivono un difficile momento economico e sociale.



Era settembre del 1904 quanto a Buggerru avvenne un episodio "sconvolgente" per quei tempi: la presentazione di una "piattaforma rivendicativa" da parte degli operai che lavoravano nella locale miniera di proprietà di una società francese, la Societé Anonymes des Mines, e con un direttore turco. A sostegno di questa vertenza i minatori proclamarono il 4 settembre uno sciopero che fu stroncato dall'intervento dell'esercito. Alla fine, per terra (in quella che è stata poi intitolata la "Piazza dell'eccidio") restarono tre minatori morti e 11 feriti (uno di loro morì in ospedale dopo poco più di un mese). L'episodio varcò subito i confini dell'isola e il 16 settembre 1904 la Camera del Lavoro di Milano proclamò - sull'onda emotiva di un altro analogo evento avvenuto pochi giorni dopo a Castelluzzo, nel trapanese - il primo sciopero generale in Italia. In occasione del cinquantenario dei moti di Buggerru fu il leader storico della Cgil Di Vittorio a concludere la manifestazione commemorativa, sottolineando la scossa alle coscienze che diede quell' episodio drammatico. Un evento ricordato oggi da lavoratori, ex minatori, sindacalisti, amministratori locali che hanno partecipato, sotto la pioggia, alla cerimonia nella piccola piazza dove su un muro, vicino a un aiuola con al centro sculture in pietra dei caduti, vi è una targa ricordo con la scritta "Sardegna dolce madre taciturna, non mai sangue più puro e innocente di questo, ti bruciò il core".