mercoledì 5 giugno 2013

PASOLINI- PETROLIO



http://www.pasolini.net/narrativa_petrolio.htm

Petrolio: un libro dalla copertina bianca, tutta bianca; solo il titolo è in rosso, colore archetipico, il "primario" di tutti i colori. I possibili significati del bianco nella cultura occidentale (Michel Pastoureau, Dictionnaire des couleurs de notre temps, Editions Bonneton 1992) vengono così indicati: colore della purezza e della castità, della verginità e dell'innocenza; colore dell'igiene, della pulizia, del freddo, della sterilità; colore della semplicità, della discrezione, della pace; colore della saggezza e della vecchiaia; colore dell'aristocrazia e della monarchia; colore del divino; colore dell'assenza di colore: il grado zero del colore.  




http://www.pasolini.net/narrativa_tracciaromanzo.htm


"Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita. Non voglio parlarne, però: basti sapere che è una specie di 'summa' di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie". Così scriveva il 10  gennaio 1975.








Da Petrolio
Traccia del romanzo
Un uomo e il suo doppio, o il suo sosia. Il protagonista è ora l’uno ora l’altro. Se A ha un sosia B, B ha un sosia A, ma in tal caso egli stesso è A. È la dissociazione schizoide che divide in due una persona, riunendo in A alcuni caratteri e in B altri, ecc. 
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A è un borghese ricco, colto; un ingegnere che si occupa di ricerche petrolifere; fa parte del potere, è integrato (ma colto, con aperture a sinistra ecc.: tutto ciò implicito). 
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B l’uomo dai caratteri ‘cattivi’ è al servizio di A l’uomo dai caratteri ‘buoni’ : è il suo servo, è addetto cioè ai bassi servizi. Tra i due dissociati c’è un accordo perfetto. Un vero equilibrio. 
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Rovesciando la situazione A, l’uomo dai caratteri cattivi, si serve di B, l’uomo dai caratteri buoni, per giustificarsi verso la società e garantirsi l’incolumità dalla polizia, la magistratura ecc. 
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Partendo per un viaggio ufficiale – col Capo del Governo che va in un paese del Medio Oriente  A il buono, lascia B il cattivo a Roma: ma poco prima di partire, si accorge che B è donna. (Lo (?) per complesso di castrazione davanti ai giovani del ’68). Non può rimandare la partenza. 
B, l’uomo dai caratteri cattivi, e per di più donna, rimasto solo a Roma, si dedica ad adempiere i bassi servizi: ma non cerca più donne (sorelle, madri ecc.), cerca invece uomini, sessi maschili. Precipita, per questa strada, nell’illimitatezza, nell’anomia. 
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Protetto dalla solitudine e dalla libertà totale – significata dal soggiorno del suo Doppio in Oriente – egli riesce a degradarsi senza limiti. ll suo desidero è ora fare l’amore con venti uomini, nè uno di più nè uno di meno. Naturalmente ci riesce. La cosa, organizzata, si attua in un prato, sul fango, mentre piove a tratti ecc. 
I venti giovani che hanno fatto l’amore, a uno a uno o a gruppi, se ne vanno. Vanno verso i luoghi dove si svolge abitualmente la loro vita (molto realisticamente indicati): ma dietro a una curva, in fondo a una strada, nel buio di un cortile, nel vano di un portone ecc., cioè là dove scompaiono nella loro vita, per non ripresentarsi più, come ingoiati nel nulla – vengono uccisi nei modi più diversi: e tutti prodigiosi: simboli delle ragioni vere per cui si muore nel mondo moderno (si tratti di morte fisica o di altra morte). 
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Tornato dal Medio Oriente (doveri pubblici, giornalisti, risultati economici e scientifici) A, l’uomo buono non trova più B, l’uomo cattivo divenuto donna. Perde il suo equilibrio, e deve lui stesso provvedere ai bassi servizi a cui aveva adibito B: si degrada; affronta con la sua presenza fisica e la sua coscienza quelle situazioni da cui si era sempre tenuto diviso. 
Naturalmente non può continuare. Deve scegliere di essere soltanto ‘pubblico’, e quindi ‘santo’. 
Politicamente e socialmente il risultato è che si sposta molto più a destra, fino quasi a un’alleanza implicita coi fascisti. Frattanto è divenuto donna anche lui, e fa l’amore con un giovane fascista siciliano, che lo costringe ad atti che solo il suo Doppio poteva fare, ma che lui non è stato in grado di tollerare ecc. 
Dopo aver fatto l’amore con A, il fascista va verso casa sua: e muore anche lui divorato da un Mostro. 
A ha vinto, costretto dalle circostanze, il pudore, il legame con la sua coscienza borghese, che gli impediva di essere B: e vuole ripetere l’atto che il giovane fascista gli ha insegnato una volta per sempre. Su questa strada, giunge all’illimitatezza, all’anomia – com era giunto innocentemente B. 
Anche lui deve fare l’amore almeno con venti uomini, per giungere alla degradazione estrema ecc. Organizza l’incontro, con venti giovani ecc.: in una lurida cantina in una borgata. Fa l’amore con tutti. 
Finito di fare l’amore, i giovani vanno verso le loro case: ma abitano tutti nello stesso quartiere: uno di loro ha deciso di gettare una bomba nella Stazione Termini. È oscuro se sia anarchico o fascista. Gli altri, ubriachi, e ispirati da Mostri analoghi a quelli che hanno divorato i loro coetanei, lo seguono). 
La bomba è fatta scoppiare: un centinaio di persone muoiono, i loro cadaveri restano sparsi e ammucchiati in un mare di sangue, che inonda, tra brandelli di carne, banchine e binari. 
B (che non chiamiamo A solo per chiarezza) ha una profonda nostalgia della vita timorata e rassicurante che A gli garantiva. Dal piccolo appartamento miserabile in periferia  in cui si era  insediato per godersi senza limiti la sua solitudine, va in cerca di A. 
Ma il bell’appartamento, al centro, di A, è deserto. B chiama inutilmente se stesso. Non lo trova. Si chiede come trovare un sostituto di A. La Chiesa e il Partito comunista non servono più. A B non resta che fare del Petrolio l’ideale della propria vita: si castra da solo. E va a prendere il suo posto in ufficio, dove si sono assicurati una più larga parte di potere i fascisti con cui A aveva cominciata una tacita politica di alleanza. Con un uomo castrato, però, i fascisti non possono avere rapporti di amicizia e di stima. Con la loro antica volgarità incaricano una ragazza di tentare B, castrato, per poi poterlo publilicamente deridere (e ricattare per eliminarlo). 
Ma mentre il povero B cerca di difendersi dal corteggiamento della fascista, giungono i Mostri divoratori, e soffiano un fiato pestifero sui fascisti, rendendoli orrendi, semiputrefatti, infetti, pieni di pustole e pus. Così ridotti non possono più deridere B il castrato: anzi, devono adattarsi a convivere con lui, nel grande palazzo delle ricerche Petrolifere. 
A intanto è andato ad abitare in mezzo alla campagna, in una vecchia casa rustica, dove non vede più nessuno: nel Medio Oriente era stato iniziato (da un occidentale) ai misteri di una religione orfica: approfondisce questa iniziazione; diventa un santo; è in rapporto con Dio, a cui egli chiede qualunquisticamente il bene di tutti. 
Dio lo ascolta. 

Un angelo mandato dal Dio di A sconosciuto a tutti, giunge nel palazzo del Petrolio, durante una seduta a cui è presente anche il Ministro delle Partecipazioni statali: B il castrato e i fascisti putrefatti, hanno dato un meraviglioso impulso alle ricerche scientifiche e all’organizzazione economica. Tutto procede a gonfie vele, malgrado la loro tragedia. L’angelo li guarisce. B ritorna un uomo e i fascisti degli esseri umani. Adesso che sono guariti, devono decidere cosa fare. Decidono che tutto continui come prima.