Terremoto 6 Aprile 2009: L'Aquila piange le sue ferite
Alle 3.32 la città si è fermata: in 10mila per ricordare le vittime
http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/04/06/693228-aquila-piange-ancora-le-sue-ferite.shtml
OGGI ACCADDE: il terremoto a l'Aquila
Niente è stato fatto.
Attualmente 13.000 persone vivono nelle New Town, case provvisorie come le 7.000 che vivono nelle Map (Moduli abitativi provvisori). Alcune migliaia di persone vivono ancora negli alberghi sulla costa abruzzese.
Manifestazioni per sollecitare la ricostruzione sono state fatte e tuttora vengono effettuate,
ma l’unica risposta è sempre la repressione poliziesca,
Il silenzio è piombato sul processo per la morte degli studenti universitari allo studentato,
Di questo e di altre cose non si parla più.
mentre si davano rassicurazioni ai cittadini usciti in strada e poi fatti rientrare.
Il silenzio sui processi delle costruzioni in cemento povero e sabbia di mare,
e dei tondini di ferro per il cemento armato, assolutamente sottile e inadeguato.
Il silenzio dei politici sul perché il centro storico venga mantenuto paralizzato.
Il silenzio sui costi esorbitanti,
per esempio, dei ponteggi affittati e che hanno superato il costo dell’acquisto. I costi per le forze di polizia che presidiano il centro.
Altri silenzi su come venne gestita l’emergenza all’interno delle decine e decine di tendopoli
subito dopo il terremoto, nelle quali decine di comitati denunciavano la totale mancanza di democrazia. Tendopoli dove era impossibile entrare e uscire e non si poteva protestare, né fare o scrivere volantini.
Il silenzio sulla grande militarizzazione della gestione Bertolaso della Protezione civile.
E altri infiniti silenzi della stampa, unanime nel silenzio di regime.
Ma qualcosa si sta muovendo.
A maggio ci saranno le elezioni e si sono costituite liste
civiche di cittadini dell’Aquila, stanchi di questa
situazione grottesca, se non drammatica.
Dopo tre anni da quella notte, vedremo chi ha saputo
resistere e se sarà riuscito a rompere il disegno oscuro
che molti nascondono.