giovedì 3 dicembre 2009

3 DICEMBRE - Giornata ONU dei Diritti delle Persone con disabilità

A PROPOSITO DI DISABILITA'

IL TESTO DI QUESTA CANZONE DI DE GREGORI
presenta la figura di un reduce di guerra, "del Vietnam o della Corea", ha detto l'autore, che sogna di poter vincere la propria solitudine esistenziale, grazie all'amore e al sogno. L'uomo sogna Atene ("è la culla della nostra civiltà" secondo De Gregori) ma sotto la neve, simbolo del gelo metaforico che lo avvolge e l'ospedale militare dove gli misero una gamba di legno al posto dell'arto perso in guerra e va a Parigi, dove cammina, zoppicando, lungo gli Champs-Élysées, incontro alla sconfitta definitiva, ma in piedi. La vicenda si snoda per associazioni, proprio come in un sogno, su di una musica morbida e lenta.


ASCOLTA LA CANZONE SU YOUTUBE:     http://www.youtube.com/watch?v=hEVbuZuEe8o


De gregori      GAMBADILEGNO A PARIGI


E allora sognò Atene
e la sua bocca spalancata
E la sua mano da riscaldare
e la sua vita stonata
E quel suo mare senza onde
e la sua vita gelata
E allora sognò Atene
sotto una nevicata

Guardalo come cammina
ballerino di samba
E come inciampa in ogni spigolo
innamorato e ridicolo
Come guida la banda
come attraversa la strada
senza una gamba

Portami via da questa terra
da questa pubblica città
Da questo albergo tutto fatto a scale
da questa umidità
Dottoressa chiamata Aprile
che conosci l'inferno
Portami via da questo inverno
portami via da qua

E allora sognò Atene
e l'ospedale militare
Ed i soldati carichi di pioggia
e un compleanno da ricordare
Ed un ombrello sulla spiaggia
e un dopoguerra sul lungomare
E allora sognò il tempo
che lo voleva fermare

Guardalo come cammina
Lazzaro di Notre Dame
Come sta dritto nella tempesta
alla fermata del tram
Chiama un tassì si mette avanti
dai Campi Elisi alla Grande Arche
Gambadilegno avanti avanti
avanti marsch!






Integrazione ! No grazie
Vi sono 3 concetti per spiegare l’evoluzione del rapporto

tra rispetto dei diritti delle persone con disabilità e approcci della società nel garantirne la forma della loro

partecipazione alla vita sociale.



Concetti, su cui il dibattito internazionale ed i più recenti documenti delle Nazioni Unite hanno chiarito il senso:


INSERIMENTO: è l’approccio che riconosce il diritto delle persone con disabilità ad avere un posto nella società, ma che si limita ad inserirle in un posto spesso separato dalla società (per es. un istituto o una classe speciale) o in una situazione passiva (quello che nel movimento delle persone con disabilità chiamiamo tappezzeria). La decisione su “dove” debbano vivere e “come” debbano essere trattate non è presa dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie, nel caso non possano rappresentarsi da sole
INTEGRAZIONE: è il processo che garantisce alle persone con disabilità il rispetto dei diritti all’interno dei luoghi ordinari, senza però modificare le regole e i principi di funzionamento della società e delle istituzioni che li accolgono. Vi è dietro questa impostazione ancora una lettura basata sul modello medico della disabilità (tali persone sono malate, invalide, limitate e la disabilità viene considerata una condizione soggettiva causata dalle minorazioni; le persone con disabilità vanno tutelate sulla base di un intervento speciale, vedi per es. insegnante di sostegno). Prevale l’idea che le persone con disabilità siano speciali e vadano sostenute attraverso interventi prevalentemente tecnici.
INCLUSIONE: è il concetto che prevale nei documenti internazionali più recenti.

La persona con disabilità è considerata cittadino

a pieno titolo e quindi titolare di tutti i diritti

come gli altri cittadini.


Viene però riconosciuto che

la società si è organizzata in maniera tale da creare ostacoli, barriere e discriminazioni, che vanno rimosse e trasformate.

La persona con disabilità entra quindi nella comunità con pieni poteri e ha il diritto di partecipare alle scelte su come la società si organizza, sulle sue regole e sui principi di funzionamento