martedì 27 maggio 2008

IL GIORNALE DELLA SCUOLA- SULL'ALCOLISMO

IMMAGINIAMO DI SCRIVERE UNA LETTERA AL GIORNALE DELLA SCUOLA.


NE ABBIAMO PARLATO IN CLASSE E ABBIAMO SCRITTO
DELLE LETTERE SUL PROBLEMA DELL'ALCOL TRA I GIOVANI.


ECCO ALCUNI ESEMPI

" Caro giornale della scuola,


Sono A. M.,un alunno dell'Istituto tecnico industriale e vorrei esporre al preside ed ai suoi collaboratori il problema molto preoccupante dell'alcol, nella speranza di ricevere una risposta.

L'abuso di alcol tra i giovani secondo me è dovuto
soprattutto alla non socializzazione e ad una mancanza di armonia tra i giovani.


Da alcuni studi effettuati negli ultimi anni, il numero dei consumatori di alcol aumenta del 9,2% tra ragazzi che hanno solamente tra 14 e 15 anni. Altri studi confermano che il 7% dei giovani si ubriaca tre volte alla settimana: birra,vino e cocktails sono gli alcolici preferiti per 400mila ragazzi.

Si è capovolta una modalità di assunzione del vino, che fino ad una decina di anni fa era quasi esclusivamente legata ai pasti e che invece ora gli adolescenti preferiscono "fuori pasto"; il trend in ascesa parla di un incremento del 3,9% tra i maschi e il 27,6%tra le femmine.


Noi giovani beviamo alcol "a tutto andare" e beviamo così
tanto perchè bere fa sentire più sicuri nelle discoteche, fa diventare più loquaci e dà al gruppo di amici la sensazione di essere trandy.

Chi non beve è considerato come un diverso, uno che non
trasgredisce, un allineato, ecco quindi che la bottiglia di birra diventa un simbolo e dà il messaggio di essere uno del gruppo.

La cosa che mi preoccupa ancora di più è che gli adulti non fanno niente di concreto per porre rimedio almeno un po' a questa situazione. Si parla tanto e non si fa niente!

I giovani dovrebbero essere più informati ed indirizzati,
devono sapere che in caso di necessità possono rivolgersi al medico di famiglia,
ai servizi ed alle associazioni presenti nel territorio, ma soprattutto devono
poter contare sulla famiglia e sulla scuola per essere informati.


Molti di noi giovani non sanno i vari problemi che l'alcol può causare, dal punto di vista fisico e mentale.

Quindi vorrei che la scuola se ne occupasse, per cercare di combattere questo problema così grande, organizzando delle attività sportive e di svago per tutti i ragazzi e corsi di informazione sull'acol, nell'intento di far capire ai ragazzi che bere spesso è una forma di autodistruzione."

Anbarasan Marongiu III A ele












Ai ragazzi della mia età"Con questa lettera vorrei rivolgermi ai ragazzi della mia età su un problema che oggi in Italia è sotto gli occhi di tutti: l'abuso di alcol tra i giovani.


Secondo i dati forniti dall'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto superiore di sanità, sono 70.000 i ragazzi sotto i 16 anni che fanno uso di alcolici con l'unico scopo di ubriacarsi.
Questa abitudine dei giovani è raddoppiata dal 1994 al 2006 ed il problema persiste anche dopo i 18 anni.
Ciò provoca altri problemi a catena: gli incidenti stradali e i danni alla salute.


I ragazzi devono riflettere su questi dati e chiedersi se il loro comportamento è corretto quando sono in discoteca o al bar con gli amici e se pensano, al momento di mettersi al volante, che su un totale di circa 170.000 incidenti stradali circa 50.000 sono causati dalla guida in stato di ebrezza.



Penso che sia quasi banale e scontato associare questo problema alla scarsa educazione e formazione fin da bambini. Con questo non voglio dire che le colpe siano esclusivamente dei genitori, ma anche di un sistema ed una mentalità che attualmente portano troppo facilmente i giovani all'alcol.


Per esempio, i luoghi dove il fenomeno è sempre più sentito, come le discoteche, non aiutano certo a migliorare la situazione: di questi tempi pensare ad un sabato analcolico in discoteca è un'idea folle; infatti la vendita di questi prodotti porta denaro ai gestori dei locali e di conseguenza, per motivi di interesse, è impensabile che
non si vendano alcolici in questi luoghi.



Anche le istituzioni da questo punto di vista stanno fallendo clamorosamente. I nostri
rappresentanti continuano a puntare sull'idea del proibizionismo, secondo me inutile.
Bisognerebbe lavorare sulla fonte del problema, cioè l'educazione e la formazione della persona fin da giovanissima età. Ora si sta pensando a rimedi per provare a migliorare un po' la situazione, come per esempio, le etichette shock sulle bottiglie, come nei pacchetti di sigarette; pene più dure per coloro che trasgrediscono; controlli
più accurati.

Oppure bisognerebbe ispirarsi ad idee già adottate in altri paesi europei, come quella del Bobby,cioè la persona che, all'interno di un gruppo di amici, non beve per riportare a casa senza rischi gli amici che invece hanno esagerato un po' troppo.
O ancora, la campagna di sensibilizzazione gestita dalle discoteche, con la proiezione di filmati sulle "stragi del sabato sera", che hanno l'intento di far nascere dentro ai ragazzi la consapevolezza di quello che può causare un bicchiere di troppo.
Detto questo, ribadisco la mia tesi: bisogna lavorare sull'educazione, quindi portare a scuola i filmati shock. solo in questo modo si può riuscire a sensibilizzare le persone.
Ma anche i genitori devono assumere un ruolo essenziale e portare il buon esempio all'interno della famiglia."

Aldo Milia III A ele