domenica 30 settembre 2012

IL MEDIOEVO- LA POLITICA


I POTERI UNIVERSALI 

Dopo la distruzione dell’Impero Romano d’Occidente i popoli barbari si stanziarono nel territorio dando vita ai REGNI ROMANO BARBARICI. Tra questi divenne meglio organizzato e più forte il REGNO DEI FRANCHI grazie all’opera di consolidamento e conquista del re CARLO MAGNO, il quale, chiamato in aiuto dal PAPA contro i LONGOBARDI, li sconfisse occupando l’Italia centro settentrionale e si fece incoronare (800- IX sec.) IMPERATORE dal PAPA. Nacque così un nuovo impero :il SACRO ROMANO IMPERO CAROLINGIO.
Questo impero comprendeva un territorio tra FRANCIA, GERMANIA, ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE. Non era quindi esteso come quello romano, ma Carlo Magno aveva l’ambizione e l’ideale di farlo diventare grande e potente come quello, dichiarandosi erede degli antichi imperatori romani e nello stesso tempo difensore del cristianesimo, la nuova religione che aveva sostituito quella pagana. In un certo senso l’IMPERATORE si sentiva in diritto di estendere la sua potenza ed autorità a tutta l’Europa, anche se non tutta gli apparteneva. Per questo il suo impero si chiamava SACRO E ROMANO.

Zona d’influenza carolingia
Zona impero romano
Territori governati dagli arabi
Territori contesi tra arabi e bizantini



Agli inizi del secolo X l’Impero di Carlo Magno, ereditato dai suoi figli,  era già in crisi e diviso.

Nel 936 un feudatario tedesco OTTONE DI SASSONIA riuscì a farsi nominare RE DI GERMANIA e scese in Italia nel 962 facendosi incoronare imperatore dal papa, come aveva fatto Carlo Magno.

 Rinacque così il SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO, non più carolingio. Infatti la sede del potere era in Germania e solo una parte del  territorio francese fece parte dell’impero, il resto esistette come REGNO DI FRANCIA il cui primo re fu UGO CAPETO (dinastia capetingia) 




estensione territoriale del

SACRO ROMANO IMPERO CAROLINGIO



estensione territoriale del

                SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO









EVENTI IN SUCCESSIONE         
         CAUSE                                                            CONSEGUENZE  
Carlo Magno  re di Francia fonda il Sacro Romano Impero Carolingio  - 800





Ottone I re di Germania fonda il Sacro romano  Impero Germanico - 962
Lotte dinastiche tra  i duchi di Baviera e di Svevia  per il potere fino alla incoronazione di   Federico I di Svevia  imperatore-1152






Nel centro-nord  Italia nascono i COMUNI
Federico I di Svevia detto  Barbarossa scende in Italia contro i Comuni della LEGA LOMBARDA appoggiati dal Papa Alessandro VI-   1154


Sia il Papa che l’Imperatore ritenevano di possedere il POTERE UNIVERSALE, cioè un potere sacro dato da Dio per governare su tutto il mondo.
·         l’imperatore sosteneva, secondo l’interpretazione allegorico- religiosa dei testi antichi,tra cui l’autorità massima era la Bibbia, che Dio aveva assegnato all’impero romano la missione di conquistare e unificare tutto il mondo per permettere a Gesù  di diffondere il cristianesimo tra tutta l’umanità. Il potere imperiale rappresentava quindi una missione divina assegnata direttamente da Dio all’Imperatore, che sulla terra deteneva il massimo potere al di sopra di ogni cosa, anche dello stesso Papa, il quale deteneva il potere esclusivamente religioso.  L’incoronazione da parte del papa era solo un atto di  omaggio del papa nei confronti dell’imperatore.
·         Il Papa sosteneva invece che, essendo  il rappresentante di Dio sulla terra, discendente di San Pietro, nominato dalla stesso Gesù come fondatore della Chiesa, non poteva che avere il potere supremo a cui l’imperatore doveva obbedire, infatti l’imperatore viene incoronato- cioè scelto- dal papa come suo servitore e aiutante nelle faccende terrene.

TEORIA DEL SOLE E DELLA LUNA
Da queste posizioni contrastanti deriva la TEORIA DEL SOLE E DELLA LUNA, portata avanti dai papi e sostenuta soprattutto dal papa Innacenzo III, come forma di TEOCRAZIA:
Esiste un SOLE creato da Dio per illuminare e guidare l’universo – cioè il PAPA- e una LUNA che riceve luce dal sole ed è dipendente da esso – cioè l’IMPERATORE.

      TEORIA DEI DUE SOLI
Invece gli imperatori credono nella TEORIA DEI DUE SOLI, (sostenuta dallo stesso Dante Alighieri contro lo strapotere e la corruzione dei papi del suo tempo) secondo la quale il potere del papa ed il potere dell’imperatore sono stati creati autonomamente da Dio, il quale ha voluto assegnare (e lo dimostra la storia) all’IMPERO ROMANO il ruolo di combattere e fare giustizia sulla terra, con la divina missione di condurre l’umanità verso l’unità, la pace e la felicità terrena e corporale, con buone leggi ed ordine, ed al PAPA il compito di condurre sulla via del bene e proteggere dal peccato le anime dei fedeli.
I due compiti sono separati ed autonomi, perché l’uno riguarda la terra ed i corpi, l’altro il cielo e l’anima, ma devono anche essere alleati e concordi tra loro, perché solo grazie ad una vita terrena pacifica e serena l’anima può essere predisposta al bene ed al perdono divino.

LA LOTTA PER LE INVESTITURE,  nasce dal conflitto tra i DUE POTERI UNIVERSALI.
 Nei secoli XI e XII (tra 1000 e 1100)  Papato e Impero si disputarono il diritto di scelta e nomina dei vescovi.
I vescovi venivano nominati dal Papa, ma, a partire da Ottone I di Sassonia e i suoi successori, l’imperatore incominciò ad attribuire ai vescovi anche il titolo di conti, cioè feudatari vassalli, affidando loro i feudi.
 In questo modo il feudo non poteva essere dato in eredità ai figli (essendo ecclesiastici i vescovi non avevano figli legittimi)  e quindi l’imperatore poteva di nuovo disporne alla morte del vescovo-conte. Ciò significava maggiore fedeltà da parte dei vassalli e maggior controllo sul territorio da parte del potere dell’Imperatore. Col tempo gli imperatori arrivarono persino a nominare direttamente  vescovi i loro amici  – anche senza alcuna vocazione religiosa- al solo scopo di avere VESCOVI-CONTI  fedeli alle loro dipendenze.
Questa situazione portò ad un forte indebolimento del potere del papa, tanto che persino i papi venivano spesso scelti dallo stesso imperatore, in modo che fossero a lui ubbidienti.
La Chiesa finì con l’essere composta da moltissimi ecclesiastici interessati alla ricchezza, al potere ed alla guerra e privi di scrupoli e di sentimenti religiosi, macchiando la Chiesa di gravi peccati: la SIMONIA (l’uso dei poteri religiosi per arricchirsi) e il CONCUBINATO (avere mogli e figli nonostante il voto di castità) ed il NEPOTISMO (l’abitudine di dare favori e poteri ai propri figli illegittimi spacciati per “nipoti”).
Nel 1054 il Papa Gregorio VII si ribellò alla investitura dei vescovi conti ed ebbe inizio una vera e propria guerra tra papi ed imperatori che durò fino al 1122 quando, con il Concordato di Worms, si stabilì in pratica che le cariche religiose spettavano solo al papa.

In Germania nel 1125, alla morte del re e imperatore Enrico V di Franconia, due fazioni erano in lotta per l’elezione del successore. I Guelfi volevano eleggere il Duca di Baviera e Sassonia, della casata degli WELFEN (da qui il nome GUELFI) mentre i Ghibellini lottavano per i duchi di Svevia, gli Hohenstaffen signori del castello di Waiblingen o Wibeling (da qui il nome GHIBELLINO)
Ottenne il titolo di re di Germania e imperatore del Sacro Romano Impero il duca di Svevia Federico I, detto Barbarossa. Questi scese in Italia per combattere contro i Comuni ribelli.
Subito ci furono gruppi di italiani  ed anche interi comuni che si schierarono dalla sua parte nella speranza di ottenere favori e vantaggi – questa fazione fu chiamata dei GHIBELLINI .
Contro di lui si schierarono i Comuni lombardi che volevano l’autonomia dei loro governi ed erano minacciati di completa distruzione da Federico di Svevia, contro l’imperatore  si schierò anche il Papa con tutti i suoi sostenitori – questa fazione fu dunque denominata dei GUELFI.
Quando nei Comuni italiani scoppiavano guerre e rivolte per il potere, le fazioni in lotta assumevano il nome di GUELFI E GHIBELLINI a seconda che fossero aiutati e sostenuti dal Papa o dall’Imperatore. Questi ultimi combattendo a fianco di alcuni Comuni e  contro altri  cercavano in realtà di prevalere l’uno sull’altro per i motivi legati ai conflitti sul potere universale. (vedi poteri universali)





L’IMPERO              FEDERICO PRIMO   E  FEDERICO   SECONDO   DI SVEVIA  
FEDERICO PRIMO
FA LA PACE CON I COMUNI
BATTAGLIA DI LEGNANO
Federico I  sconfitto dalla Lega Lombarda  1176
1183
      PACE DI COSTANZA
Federico I concesse l’autonomia ai Comuni

I COMUNI OTTENGONO L’AUTONOMIA






IL NIPOTE FEDERICO SECONDO DIVENTA RE DI SICILIA

Federico II di Svevia eredita il REGNO NORMANNO DI  SICILIA e deve combattere in Germania per ottenere il titolo imperiale
1214
Battaglia di Bouvines
Federico II alleato con Filippo II Augusto re di Francia e sostenuto dal papa Innocenzo III  sconfigge i rivali tedeschi  ed il loro alleato Giovanni senza Terra re di Inghilterra     
1215
Rafforzamento del Regno di Francia e del potere di FILIPPO II AUGUSTO che prende i feudi inglesi in Francia.
IL PAPA INNOCENZO III AIUTA FEDERICO II NELLA GUERRA CONTRO I  RE RIVALI SPERANDO CHE UNA VOLTA DIVENUTO IMPERATORE LASCI IL REGNO DI SICILIA

COMBATTE IN GERMANIA PER IL POTERE IMPERIALE

Federico II di Svevia  viene incoronato imperatore  nel  1220

Debolezza di GIOVANNI SENZA TERRA
DELLA GUERRA APPROFITTA IL RE DI FRANCIA CHE CHE SI ALLEA CON FEDERICO CONTRO L’INGHILTERRA

ALLEATO CON LA FRANCIA SCONFIGGE L’INGHILTERRA

Entra in CONFLITTO COL PAPA per la minaccia rappresentata dal suo potere in Sicilia.
Riprende la lotta CONTRO I COMUNI italiani



Giovanni senza Terra firmò la MAGNA CHARTA LIBERTATUMche riconosceva  importanti diritti al Parlamento dei Lords  
LA SCONFITTA INDEBOLISCE IL RE INGLESE COSTRETTO A CONCEDERE POTERE AL PARLAMENTO DEI LORDS

RIPRENDE LA LOTTA CONTRO I COMUNI E IL PAPA MA MUORE NEL 1250



Muore improvvisamente nel 1250







DECADENZA DEI POTERI UNIVERSALI
Dopo la morte di Federico II di Svevia nel 1250, il Regno di Sicilia cadde nelle mani di Carlo d’Angiò , chiamato dal Papa contro l’erede di Federico, il figlio Manfredi, che fu sconfitto e morì nella battaglia di BENEVENTO .
1273
Ha inizio la dominazione degli Angioini  nell’Italia meridionale e la sua decadenza

CRISI DEL POTERE PAPALE
1303
Il Papa Bonifacio VIII vuole affermare la sua autorità sul re di Francia Filippo IV il Bello ma viene sconfitto e umiliato (schiaffo di Anagni)
CRISI DEL POTERE IMPERIALE
In Germania il trono imperiale rimase vacante in balia dei grandi principi tedeschi, fino all’elezione di Rodolfo d’Asburgo

RAFFORZAMENTO  DELLE MONARCHIE  FEUDALI


La  Francia esercita il suo potere sulla Chiesa imponendo, alla morte di Bonifacio VIII, l’elezione del papa Clemente V che trasferisce la sede pontificia  ad Avignone in Francia.
Ha inizio la “Cattività avignonese” –  1309- 1377







RINASCITA CITTA’



ECONOMIA DINAMICA E SOCIETA’ APERTA



BORGHESI
E
NOBILI




IL COMUNE
CONSOLARE


LOTTE TRA
MAGNATI




IL COMUNE
PODESTARILE




IL COMUNE DEL POPOLO






LA SIGNORIA
Con la svolta demografica  ed economica dell’anno mille rinascono le città che svolgono principalmente il  ruolo di centri commerciali.
Le città si popolano di mercanti ed artigiani, si costruiscono nuove case e strade, cresce la presenza di medici, avvocati , ingegneri, farmacisti ecc, e si sviluppa il mestiere del banchiere. Da un’economia agricola statica , quella della curtis, si passa ad un’economia dinamica e monetaria e la città è al centro dei traffici.
 Di conseguenza anche la società si trasforma da chiusa ad aperta, perché alle tre classi tradizionali – clero, nobili e servi – si aggiunge quella dei mercanti , artigiani e professionisti, che vivono in città (borgo), e che sono detti perciò BORGHESI, e ormai tutti, anche i poveri possono aspirare a cambiare il proprio stato sociale con i nuovi lavori offerti dal mondo cittadino.
Nelle città – soprattutto in quelle dell’Italia centro- settentrionale – si trasferiscono i piccoli feudatari  che prima vivevano nei castelli sparsi nei feudi e che costruiscono in città i loro palazzi. Viste le tante nuove esigenze di una città ricca di traffici e di interessi, i cittadini stanchi di aspettare l’intervento del feudatario sempre troppo lontano ed incapace di capire e risolvere le continue necessità, i cittadini  (nobili e ricchi borghesi) si riuniscono nella piazza e prendono decisioni autonomamente.
Si forma così il COMUNE, un’associazione volontaria di cittadini , basata su un giuramento (coniuratio) che stabilisce norme e prende provvedimenti che i partecipanti approvano all’unanimità e si impegnano a rispettare. Tutti i membri sono uguali ed hanno il diritto di eleggere tra loro  le alte cariche dello Stato: i CONSOLI.
Ma nella realtà il potere dei consoli, anche se elettivo, viene sempre affidato ai membri delle famiglie più potenti (nobili o borghesi molto ricche) che costituiscono la classe dei  MAGNATI, i quali sono in conflitto tra loro per il potere e guidano grosse fazioni di sostenitori in armi pronti ad azzuffarsi e guerreggiare per le strade della città, dividendosi in GUELFI (se cercano l’appoggio del Papa) e GHIBELLINI (se sperano nell’intervento dell’imperatore).
 Una dopo l’altra tutte le città passano allora ad un nuovo sistema: scelgono uno straniero, che non abbia alcun legame di parentela con i magnati della città e sia quindi disinteressato, e lo assumono come PODESTA’. Il podestà esercita tutti i poteri, ma alla fine di un anno di mandato il suo operato viene giudicato severamente e può essere anche imprigionato o addirittura ucciso dalla popolazione insoddisfatta.
Le lotte ed i disordini però continuano, anche perché nella lotta tra i magnati  si aggiungono le nuove famiglie borghesi (il POPOLO GRASSO) iscritte alle ARTI MAGGIORI, ed anche i piccoli borghesi (POPOLO MINUTO) appartenenti alle ARTI MINORI.
Così avviene che in alcune città si formano i cosiddetti COMUNI  DEL POPOLO o DELLE ARTI: per esempio a Firenze al tempo di Dante saranno i Priori (cioè i capi) delle Arti a governare per un certo tempo e lo stesso Dante fu eletto Priore.
 Persino gli operai salariati, i lavoratori più umili, non appartenenti alle Arti (come nella rivolta dei Ciompi- operai cardatori della lana) riuscirono a ribellarsi e prendere il potere a Firenze per un certo tempo.
 Ma ben presto in tutte le città italiane la situazione di continue rivolte e disordini portò alla presa del potere da parte di un Signore, cittadino o straniero, che, generalmente col consenso popolare,  si insediava al posto dei magistrati eletti, aboliva le forme repubblicane- democratiche e dava vita ad un potere assoluto: la SIGNORIA.